La "vera realtà" della Natura

In modo provocatorio, ma sempre come spunto di riflessione costruttivo, devo mostrarvi questa foto, linkarvi un articolo del National Geographic e dirvi che la vera realtà è immaginazione:

http://www.nationalg...nimale-2523343/

"Parte del mio lavoro è un'emulazione della fotografia naturalistica tradizionale, un approccio volutamente ironico. Ma è anche sincero, perché mi piace davvero realizzare dei bei scatti naturalistici. La bellezza da sola però non rispecchia a sufficienza il mio modo di sentire, che è più complesso e sfaccettato, quindi la mia versone di fotografia naturalistica racchiude anche un lato oscuro"

Parole di Simen Johan: http://www.simenjohan.com/

Buone riflessioni ...

Adriano.

Chiedo scusa a Max se intervengo sottolineando un particolare comico, mentre il suo intervento è interessante e merita discussione seria, ... però non posso resistere.

Il primo commentatore del'articolo scrive che:  le foto più che mefitiche sono oniriche: io dico meno male!  (... probabilmente intendeva metafisiche).

Detto questo la foto è significativa. leggermente inquietante e sì c'è un pizzico di ironia.

Se ho ben capito usa elementi naturalistici come base elaborandoli per un' espressione molto personale. Ma dato che lui stesso lo afferma ci sta benissimo.

Scorrendo il suo sito direi che quasi tutte le foto colpiscono perchè o richiamano forme astratte o liberty oppure umanizzano fortemente l'animale (il sifaka con il fiore mi ha fatto venire in mente Oscar Wilde). 

Direi che è uno spunto interessante basta che non si degeneri nella infinita e irrisolvibile diatriba su cosa è vera fotografia naturalistica.

Come correttamente dicono quelli del NG c'è chi si esprime attraverso un'approccio più documentaristico (esaltare la bellezza di quel che è), ed è la maggior parte dei fotografi di natura, e chi elabora trasformandola in qualcosa di più figurativo.

Due cose molto diverse, entrambe da apprezzare se ben fatte, basta  non confondere  

Questa foto mi è piaciuta tantissimo. Sembra la scena di un film di fantascienza, su un altro pianeta, incontrando intelligenze aliene ...

Ma sì che male c'è, racconta le sue riflessioni metafisiche e molto molto oniriche. 

Boh? non vedo alcunchè da contestare, del resto non cerca mica di venderci un'informazione fuorviante o falsa. Utilizza, gioca (con l'accezione più ampia del verbo), con elementi "naturali" come potrebbe fare con i fanali di un'automobile da rottamare. E' molto più che legittimo, è un bene che ci sia chi lo fa. E poi veicola delle riflessioni mica da sottovalutare: il bisonte che languisce tra le macerie è un po' più che un grafismo azzeccato.

Ho visto il commento di un tale che ha rimarcato una certa distanza dalla fotografia naturalistica. Ma sì, ci sarà sempre chi ragiona per etichette, per compartimenti stagni, come ci saranno sempre in giro rimbambiti e delinquenti. Non so che dire a riguardo, le etichette sono una limitazione di comodo, utile per capirsi nella comunicazione, ma spesso non fanno 100% scopa con quanto dovrebbero indicare. Allora conviene cambiare diciture, ma anche così si finisce per enumerare infinite declinazioni di qualcosa di simile, non identico, ma similare. Mi viene in mente che anche i ritratti in condizioni controllata di Joel Sartore non sono fotografia wild, ma non mi pare che nessuno gli abbia contestato alcunché, sinceramente lo troverei anche un po' puerile. Non so, dei nomi dobbiamo pur darli, tanto da capirci alla grossolana. Poi nel dettaglio si vede caso per caso secondo gusto personale.

ciao

Mi ritrovo con la valutazione sulle etichette, se si produce arte lasciano il tempo che trovano e lui è molto molto bravo.

Grazie per aver condiviso.