[Commenti] Favelas Luminose - Una visione positiva di Rio de Janeiro
#1
Inviato 22 settembre 2012 - 09:41
Le foto provengono in parte da una mia mostra ("Favelas Luminose") che è stata esposta a Rio, a Venezia e a Conegliano, in locali "seri" (gallerie, municipi e spazi culturali), ma niente di trascendentale...un onesto medio cabotaggio. Devono anche esserne rimaste tracce su Google.
Qui ho pensato di "seminare" le foto in mezzo al testo, così da non creare un mattone pesante da leggere.
Le foto fanno parte di 3 collezioni e per questo oltre alla maggioranza in BN ve ne sono alcune a colori, ma ho pensato che qui potevano convivere anche se non è la prassi normale. Comunque quelle a colori le ho messo tutte insieme in una sola pagina.
Click here to view the article
www.slowprint.it
#2
Inviato 22 settembre 2012 - 10:05
www.slowprint.it
#3
Inviato 22 settembre 2012 - 10:47
La mia preferita è assolutamente quella dove si vede il campetto da calcio con sullo sfondo la città! Grazie bellissima testimonianza.
Così ho imparato a fotografare scoprendo quello che mi piaceva e basandomi su ciò che avevo.
#4
Inviato 22 settembre 2012 - 17:34
Nelle mie foto non ho voluto indulgere sulle sofferenze, sulla povertà, su scene di miseria che certamente ci sono: avrei tradito la fiducia di chi mi ha accolto a braccia aperte ...la pratica di "far punti" con foto della miseria umana mi repelle.
una cosa del genere la vedrei bene su un libro by Nikonland
"I fili si congiungono e prendono forma, si torcono e si intrecciano; a volte si sciolgono, si spezzano e si uniscono di nuovo. Questo è il kumihimo. Questo è il tempo. Questo è... Musubi"
#5
Inviato 22 settembre 2012 - 23:07
Ho vissuto a Sao Paulo per un anno molto tempo fa, ho apprezzato il tuo racconto e le motivazioni che stanno dietro ad esso.
Tra le mie foto preferite c'è certamente quella dove quelle persone salgono la gradinata verso le braccia aperte del Redentor.
Mi permetto di terminare il verso di Jobim da te citato, poichè lo ritengo bellissimo
"São as águas de Março fechando o verão...é a promessa de vida no teu coração"
(Son le piogge di marzo, chiudendo l'estate...è la promessa di vita nel tuo cuore)
Valeu
______
Andrea
#6
Inviato 23 settembre 2012 - 08:29
Mi pare un fantastico esempio di come certe descrizioni siano possibii solo quando c'é un contatto personale (e parlare la stessa lingua é parte fondamentale).
E di come il contatto personale sia presente in ogni singola immagine.
Poche volte ho visto reportages di questo livello, grazie di avercelo "regalato".
a_
andrea landi
justnuances.com
Chissà cosa si trova a liberarela fiducia nelle proprie tentazioni...
#7
Inviato 23 settembre 2012 - 08:54
Tendo a rifuggere dalle serie di foto magari belle tecnicamente di facce tristi e senza speranza. Non andrei mai a fare un viaggio in certe zone e men che meno scatterei delle foto. Mi sembrerebbe di speculare sulla miseria altrui.
Qui invece si vedono persone che hanno poco ma vivono con allegria e speranza di un futuro migliore.
Colpisce, anche se non stupisce, che ci siano solo neri (uso questo termine perche', almeno nella cultura anglosassone, "negro" e "di colore" sono termini offensivi). Mi sembra di capire che in Brasile i bianchi siano una casta a parte.
#8
Inviato 23 settembre 2012 - 17:48
bravissimo nel cogliere momenti, volti, sorrisi e luoghi che raccontano meravigliosamente il contesto della "comunidade".
il tuo testo è anche ricco di piccole curiosità che solo un "insider" può regalare, davvero toccante.
la mia preferita in assoluto è "l'ascesa" col Redentore che accoglie a braccia aperte i viandanti.
bianco e nero o colore sinceramente penso che non sia così rilevante quando l'impatto emotivo di una foto è così forte.
Obrigada.
- Isabel Allende, Ritratto in Seppia
la mia galleria di ritratti: qui
Nikonland è anche su Facebook: Join us
Visual Story su FB
#9
Inviato 23 settembre 2012 - 18:24
Davvero uno splendido reportage.
Qui invece si vedono persone che hanno poco ma vivono con allegria e speranza di un futuro migliore.
Come non essere d'accordo?
Bellissimo!
Ciao,
Silvio
#10
Inviato 23 settembre 2012 - 18:28
Ciao,
Adriano.
http://www.adrianomax.it
http://adrianomax.blogspot.com/
http://twitter.com/#!/AxNaird
Flickr
"Chi non sa fare una foto interessante con un apparecchio da poco prezzo, ben difficilmente otterrà qualcosa di meglio con la fotocamera dei suoi sogni!"
-- Andreas Feininger --
"Di sicuro ci sarà sempre chi guarderà solo alla tecnica e si chiederà COME?, mentre altri di natura più curiosa si chiederanno PERCHE'?."
-- Man Ray --
"La Fotografia è una cosa semplice. A condizione di avere qualcosa da dire."
-- Mario Giacomelli --
"L'istante genera la forma e la forma fa vedere l'attimo."
-- Paul Valery --
"L'astratto è quindi anche questo saper suggerire qualcosa alla propria fantasia: rendere privato qualcosa di universale."
-- Adriano Max --
#11
Inviato 24 settembre 2012 - 08:50
Amo il B/N, soprattutto per foto di questo tipo, ma in questo caso sono stato ancora più colpito da quelle a colori: "l'ascesa", già segnalata da altri, e "aquiloni" su tutte.
Veramente complimenti.
#12
Inviato 24 settembre 2012 - 09:04
...
Colpisce, anche se non stupisce, che ci siano solo neri (uso questo termine perche', almeno nella cultura anglosassone, "negro" e "di colore" sono termini offensivi). Mi sembra di capire che in Brasile i bianchi siano una casta a parte.
A questo proposito, la situazione razziale in Brasile è molto più complessa e diversa rispetto ad altri paesi, soprattutto dagli USA dove ci sono i neri e i bianchi.
In Brasile i neri puri sono quasi del tutto scomparsi, la popolazione è completamente miscelata. La parola che usano è "mulato" che indica chi ha sangue bianco e nero.
Le gradazioni sono infinite, dal bianco al nero, con colori della pelle meravigliosi e sempre diversi. Nelle foto del servizio non ci sono "neri", ma solo mulatti.
Nelle favelas esiste anche una percentuale di bianchi.
In Brasile non c'è razzismo nel senso tradizionale del termine, ma ce n'è uno economico infatti i "bianchi" o quasi-bianchi detengono la maggior parte della ricchezza, ma anche delle professioni più pagate. Esiste tuttavia un aumento importante nel numero dei medici, ingegneri, avvocati ecc di razza mulata. Nei posti pubblici, poi questa percentuale è molto più alta, sia nei ministeri, sia tra i magistrati.
In tutti i posti pubblici e in tutti gli ascensori del Brasile, pubblici o privati, c'è una targhetta che ricorda che il razzismo è proibito e quali sono le sanzioni previste.
Nella vita comune invece il razzismo scherzoso è diretto verso la pelle bianca (anche se abbronzata), considerata brutta e antiestetica.
www.slowprint.it
#13
Inviato 24 settembre 2012 - 10:46
Frammenti di vita quotidiana colti con profondo rispetto, senza enfasi e sovrastrutture retorica, con il fascino e del "vissuto" e la cultura di chi conosce davvero il tema, che non ha bisogno di drammatizzare per emozionare nel profondo.
Difficile scegliere tra testi e immagini (parecchie molto belle anche "da sole"): tutto è unito da uno stesso stile, perfettamente coerente.
"Soggettivamente", ho sentito di più le foto a colori, nel medesimo tempo brillanti ma con una cupezza di fondo che sottende molto.
Nomina nuda tenemus.
fotografo professionista NPS
http://www.giannizadrafotografo.it/
#14
Inviato 24 settembre 2012 - 11:12
guardando i tuoi scatti mi son venute in mente le esperienze che ho avuto la fortuna di vivere in Africa e in Perù: in entrambi i casi ho avuto modo di vivere la vita vera della gente del posto (non da turista insomma) e davvero, scopri proprio come si può esser felici nella difficoltà, senza viverla quindi come tale.
Ancora complimenti!
Gianluca
Flickr - gpz81
#15 Ospite_marcotre_*
Inviato 24 settembre 2012 - 12:38
Bello anche il messaggio di speranza e riscatto espresso dal tuo lavoro, ne abbiamo bisogno pure noi!
Complimenti
#16
Inviato 25 settembre 2012 - 18:57
a_
andrea landi
justnuances.com
Chissà cosa si trova a liberarela fiducia nelle proprie tentazioni...
#17
Inviato 26 settembre 2012 - 07:57
Concordo con i commenti precedenti, un reportage fatto per mostrare non per dimostrare, dove protagonisti sono luoghi e persone mentre il narratore lascia il posto al lettore che vive l'esperienza come propria.
Mi piace molto la spontaneità delle persone, spoglie da quella maschera di diffidenza che a volte condiziona l'impatto e comunica sensazioni opposte a quelle mostrate qui.
Mi piace la solarità dei bambini e la dignità delle persone dove spicca come pregio la semplicità.
Non mi soffermo sulle singole foto ben scelte e studiate.
Vorrei solo sottolineare quella degli aquiloni dove il tetto della casa crollata sembra a sua volta un aquilone che vola sorretto dai cavi provenienti dalla città, ma libero nel suo spazio privilegiato.
siamo noi che suoniamo la nostra vita.
Paolo
#18
Inviato 26 settembre 2012 - 18:23
Non so quanto spesso torni in Brasile, ma hai piú avuto occasione di passare nei moradoros (moradores?, moradori? , moradorer, come si direbbe qui ) che hai fotografato due anni fa?
a_
Sì, ci sono tornato diverse volte, ma è sempre difficile ritrovare i moradores fotografati una prima volta.
Il barbiere l'ho ritrovato sempre, ma non sono più riuscito a fotografarlo in una posa così naturale e radiosa come la prima volta.
www.slowprint.it
#19
Inviato 28 settembre 2012 - 21:48
O si pensa o si crede - A. Schopenhauer
Il mio nuovo sito web!
http://www.pantaraf.it
#20
Inviato 28 settembre 2012 - 22:16
Hai una foto di te stesso mentre ti aggiri per i moradores in tenuta da "fotografo ufficiale"?
Lo chiedo perché credo che un tale livello di vicinanza tra soggetto e fotografo a mio modo di vedere deve necessariamente essere anche una vicinanza di tipo fisico, di comportamento, modo di vestire, attrezzatura eccetera. Non credo si limiti alla "semplice" lingua ne tantomeno ad una dose di faccia tosta.
a_
andrea landi
justnuances.com
Chissà cosa si trova a liberarela fiducia nelle proprie tentazioni...
Anche taggato con Rio de Janeiro, Favelas, Reportage, Brasile
0 utente(i) stanno leggendo questa discussione
0 utenti, 0 ospiti, 0 utenti anonimi